Due cubetti di ghiaccio

Da questa settimana fino al limitare delle sue forze la voce della Pampa disporrà di una rubrica fissa nella quale con ironia ed un po’ di pepe commenterà le prestazioni sportive delle compagini varesine. Il titolo nasce dalla fervida fantasia del gaucho che, al calar della sera, è solito metter del ghiaccio in un bicchiere e gustarsi un tonico ed analizzare con sagacia le prestazioni sportive delle squadre prealpine. Il nome potrebbe far pensare ad articoli di facile lettura, in realtà il ghiaccio sciogliendosi nel tonico e cambiando lo stato , diventa di difficile separazione visiva rispetto alla sostanza iniziale…..

giovedì 14 ottobre 2010

Un diamante per te

L’ennesima volta che si vieta ai tifosi ospiti di salire in Lombardia chiude le porte alle prove di civile convivenza che ormai servono come il pane. Se poi la farina la devono mettere le solite persone, basta far lievitare la tensione per far saltare il banco, ops il forno.
Si pensa ad un Varese con i cerotti, ma i perni della squadra, Neto e Pesoli, sono li a dettare davanti e dietro; dopo l’ennesima sconfitta esterna realizzatasi in maniera sodomitica, non ci si può scoprire dietro mentre in avanti bisogna infliggerne almeno due di colpi nel corpo amaranto. Seduti di fronte al tavolo da gioco, Sannino cambia un paio di elementi, ma si trappole non pensa a metterne, il Varese non pensa mai a cosa farà l’avversario, il pallone lo tiene stretto ed avanza a passi lenti lateralmente, per poi appoggiarsi alle due torri in rapidi contrattacchi nella piana livornese.
Il panzer Ebagua muove i suoi cingolati contro tutta la difesa per lanciare l’arciere indifeso Neto, a cui è preferibile dare la possibilità di muoversi senza mastini a mordergli i garretti. Istanti che valgono una serata, desiderando nella scatola dei sogni quello che si aspetta da sempre o da mai, perché pensare può limitare ed un battito d’ali fa volare Tripoli, minuto e rapido come un guappo dei Quartieri Spagnoli, la cui pelota spedita in mezzo all’area fa ascendere sul pennone il vessillo brasiliano e come sulla spiaggia di Maracaibo dalla sabbia si alza Neto per colpire in rovesciata e mandarla in fondo al sacco.
Lemme lemme la sfera è scivolata nella porta ed il grido si è levato come un tuono in una notte di settembre. Se il 17 deve essere numero infausto nella tradizione popolare, questa sera ci ha regalato la gemma più bella, la fidanzata è stata soddisfatta e le sue braccia aperte ti fanno stare bene. Poi siccome la relazione è fatta di passaggi intermedi, lasciarla sola in certi momenti ti può costare caro, più di uno schiaffo malandrino.
Per cui ad esso devono seguire complimenti ed attenzioni e Sannino il Saraceno ben conosce la ragazza. La distrazione porta facilmente il Livorno in avanti e qui si parla di bombardieri come Tavano e Danilevicius, a cui la porta appare come Lipsia durante la seconda guerra mondiale, poiché il suo garante sembra condizionato nelle manovre quasi che l’ombra di Zappino vaghi sulla sua testa.
Il Livorno sembra un vecchio bohemien che fra una tirata di sigaro ed un goccio di tonico, aspetti il momento calmo per una frase che colpisce. Si scalda l’animus pugnandi dei combattenti per colpa di un’entrata aggressiva sulle gambe di Osuj, angelo nero che porta la croce e dimostra i suoi progressi pallonari.
Ebagua, a cui piace la lotta, si ficca subito nel mezzo per litigare e le menti corrono subito alla sfida con il Benevento, dove un’espulsione cercata modificò il prosieguo nei play-off. Ma stavolta tanto si muove che nulla si alza dal taschino dell’arbitro ed un tiro di Pisano sull’esterno della rete abbassa la concentrazione varesina, quando il vecchio bohemien, girando la pagina del libro, detta la sua massima che rimane nelle menti lucide e la falsa parata di Moreau lascia un facile appoggio nella rete per il pareggio fatale.
Di tempo ne rimane una manciata, lieve da soffiare via senza più pericoli quando le energie mentali finiscono nel barile bucato, ed a questo punto sollevarlo serve a ben poco, sarà per la prossima volta, vatti a riposare giovane, un’altra perla dovrai regalare per gioire per tutta la serata.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre un piacere leggerLa

El caciuccio mi è rimasto indigesto.. rifacciamoci subito nel triveneto!

Avanti miei prodi!

Anonimo ha detto...

due cubetti di ghiaccio e un invito a cena?

Anonimo ha detto...

CIAO, SONO MARILENA . TI LASCIO IL CONTATTO MESSENGER IMPERCETTIBILE@HOTMAIL.COM HO LETTO IL TUO BLOG PER CASO E I REALLY LIKE .AND THEN THEY ARE SYMPATHIZERS OF VARESE