Due cubetti di ghiaccio

Da questa settimana fino al limitare delle sue forze la voce della Pampa disporrà di una rubrica fissa nella quale con ironia ed un po’ di pepe commenterà le prestazioni sportive delle compagini varesine. Il titolo nasce dalla fervida fantasia del gaucho che, al calar della sera, è solito metter del ghiaccio in un bicchiere e gustarsi un tonico ed analizzare con sagacia le prestazioni sportive delle squadre prealpine. Il nome potrebbe far pensare ad articoli di facile lettura, in realtà il ghiaccio sciogliendosi nel tonico e cambiando lo stato , diventa di difficile separazione visiva rispetto alla sostanza iniziale…..

martedì 2 febbraio 2010

Attivo o passivo

Domenica di ferro nel circo Barnum del Forum di Assago; Milano chiusa alle macchine ma non agli scambi proibiti (di colpi) sotto i canestri fra due squadre fisiche (Milano) ed una fiorettista (Varese). All’andata all’ora di pranzo, i biancorossi varesini fecero il colpo ma allora Slay sotto le plance colpiva e subiva senza problemi mentre stavolta il Tusek ed il Galanda usano l’esperienza e la conoscenza del corpo umano per non scadere nella tonnara. L’ora celerina non avvantaggia i giochi a due di McGrath (poi Childress) – Galanda e si cerca di svegliarsi da un brutto sogno per i meneghini, che sembrano ancora essere sotto le coperte in cattiva compagnia, di una possibile doppia sconfitta nel derby stagionale più importante, cosa che non accade dalla notte dei tempi. Al festival del masochismo si iscrivono molti giocatori, passaggi a vuoto, palloni per terra, tiri falliti durante contropiedi di riscaldamento , ma il pubblico sembra non accorgersi e mentre Ronald invita i bambini a scaldarsi, Milano si porta avanti casualmente alla prima pausa e pure alla seconda quando, da una rimessa da fondocampo i meneghini scavalcano la retroguardia prealpina appoggiando al tabellone per il più nove di parziale. Intanto la pantera Morandais era già uscito dalla gabbia, con le sue triple da urlo che cominciano ad essere fatto da prestazioni attesa mentre Titty Thomas cerca di scappare dai lupi meneghini con molta fatica e scarso risultato e si limita a beccare il pezzettino di miglio (non Verde), vedesi braccia degli attaccanti meneghini.
Varese offre la schiena ai milanesi, che li mettono a gambe all’aria quando vanno sul + 9, facendo sembrare la lotta apparentemente impari. Ma un Morandais ed un Tusek selvaggi scombinano i piani maschilisti dell’Olimpia e fanno mettere il becco avanti alla Pillastrini band. Sugli spalti sembra che la fuga in avanti sia quella decisiva, ma il prode Becirovic, ex di lusso della sfida, riprende per mano la squadra con assists semplici ed efficaci ed un parziale di 12-0, di cremonese memoria, ribalta le gambe varesine. Qui inizia un balletto fra i realizzatori da tre punti, avanti e indietro senza sosta, ma un rimbalzo scivoloso scappato dalle mani di Galanda, fornisce a Mordente (mai cognome fu più azzeccato oggi) la tripla decisiva che chiude la gara a poco più di un minuto dalla sirena finale.
I liberi tirati e le triple di Thomas servono solo per il tabellone finale e Milano rimane sopra su una Varese che offre il suo corpo ancora caldo.

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