Due cubetti di ghiaccio

Da questa settimana fino al limitare delle sue forze la voce della Pampa disporrà di una rubrica fissa nella quale con ironia ed un po’ di pepe commenterà le prestazioni sportive delle compagini varesine. Il titolo nasce dalla fervida fantasia del gaucho che, al calar della sera, è solito metter del ghiaccio in un bicchiere e gustarsi un tonico ed analizzare con sagacia le prestazioni sportive delle squadre prealpine. Il nome potrebbe far pensare ad articoli di facile lettura, in realtà il ghiaccio sciogliendosi nel tonico e cambiando lo stato , diventa di difficile separazione visiva rispetto alla sostanza iniziale…..

lunedì 18 gennaio 2010

Ora buca in classe

Nella città del Torrazzo manca proprio la Torre varesina Tusek che farà sentire la sua assenza sotto le plance dove un mestierante come Cusin si trasforma in un Gasol, anzi in benzina per il motore cremonese che necessita di linfa nuova per rimpinguare una classifica scarna; nello scontro diretto fra le neo promosse, i vanoliani partono a razzo e il fraticello Thomas piazza subito il suo marchio di fabbrica, la bomba in transizione, sintomo di egoismo e di riscossa dopo la partita contro Cantù che lo ha visto sacrificarsi in difesa. Si balla la samba in difesa da una parte e dall’altra , con Cremona che si iscrive alla gara della schiacciata ed il Prof che tarda ad entrare in classe mentre Antonelli rimedia subito le note (vedi tre falli fischiati in poco) da parte della terna grigia.
Quando Varese stringe le maglie in difesa ed allarga il gioco, il parziale di 15-0 è un gioco da ragazzi e Pillastrini si lucida il panciotto e comincia ad assaporare il salame di Cremona (alla voce Forbes) , americano impresentabile anche per una squadra di college. Ma a sedersi dietro la cattedra arriva il buon McGrath, che tiene il gessetto in mano in attesa che arrivi la persona a cui compete ed i biancorossi godono di questa freschezza e tutto sommato scolastica regia, puntuale ed efficace ma non appariscente. Sennonché le partite durano 40 minuti ed il dolce Varese rimane troppo all’aperto, prendendo aria e indurendosi, con pochi tiri e molto palle perse mentre il Torrazzo si raddrizza con un parzialone di 17-0 che non si vedeva dall’anno tragico della retrocessione e si va al cambio di campo con il minimo distacco.
Alla ripresa il Prof latita, le mani sembrano intorpidite e Cusin mostro bimane si erge a paladino del canestro (alla fine la sua valutazione sarà fantastica) mentre la pantera Morandais si perde nella savana delle mani avversarie; i lunghi varesini, già corti, si fanno beccare in posizioni di facili costumi e la loro partita la passano spesso in panchina, magari definitivamente come Panzer Cotani, carro armato biancorosso nell’area ed utilissimo in una sfida d’altri tempi. Ciò porta le squadre a giocare a punto e croce, cercando di costruirsi la coperta per riscaldare la graduatoria, per vedere la luce nella nebbia padana. E quando il Prof Childress fa capolino in classe per gli ultimi istanti della lezione, il gesso , pardon il pallone, gli scivola dalle mani e chi lo raccoglie non arriva alla lavagna in tempo, anzi al canestro, vedi tiro dai 7 metri di McGrath che dimostra coraggio ma Sant’Antonio per stavolta ha bruciato ogni fascina ed il torrone rimane sullo stomaco, ancora una volta.

Nessun commento: